A David Sassoli

Questa mattina tutti gli italiani, anzi tutti gli europei, hanno avuto un mesto risveglio con la notizia della scomparsa a soli 65 anni di David Sassoli, il presidente del nostro Parlamento Europeo.

Prima il giornalismo, sugli schermi di tutti gli italiani che lo ricorderanno, poi la politica, carriera all’apice della quale si trova il ruolo di presidente del Parlamento Europeo: con ciò ha segnato l’esordio del sogno di molte persone come lui, come me e come tanti altri, l’Europa Unita.

Giornalista, politico, ma prima di tutto cittadino: come tutti noi ha fatto parte della società civile e ciò che lo ha distinto è stato saperne comprendere i bisogni, i difetti e saper trovare una soluzione, come per esempio durante una pandemia, dando tutto se stesso e il suo tempo.

Durante la sua esemplare carriera ha contribuito a fare di noi una società quasi completamente civilizzata e solidale, una Europa finalmente unita e proiettata verso il futuro. Ho avuto modo di conoscere la sua figura e ciò che ha fatto, soltanto il 25 aprile del 2021, quando la mia insegnante di italiano mi ha invitata ad ascoltare il discorso che aveva tenuto il giorno stesso.

“In nome dei partigiani europei l’Europa ha trovato la forza di unirsi per diventare un luogo di pace, di solidarietà, di cooperazione fra le nazioni. Ecco perché non dobbiamo mai dimenticare quegli uomini e quelle donne che fecero la scelta di combattere, di ribellarsi alla guerra, semplicemente di disubbidire alla dittatura.”

Come quel giorno lui ci ricordava di non dimenticare quello che hanno fatto i partigiani, oggi è compito nostro ricordarci di non dimenticare e di non vanificare il lavoro che David Sassoli ha fatto insieme agli altri parlamentari europei per migliorare ognuno di noi.