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Grazie




“Grazie” è un libro-monologo di Daniel Pennac, pubblicato nel 2004 al prezzo di 7,50€.


Questo libro si struttura in un monologo di un uomo, il quale viene premiato per “l’insieme della sua opera”. Nel momento in cui deve tenere il suo discorso di ringraziamenti comincia ad analizzare questo stesso genere di discorso, inteso come un genere centrifugo, mentre finge di cercare il foglio del suo discorso, che in realtà non ha mai scritto.


Egli afferma che essere premiati equivale ad essere ringraziati per l’opera che si è compiuta. Dunque ai suoi occhi appare ridicolo fatto di ringraziare il fatto di ringraziare di essere stati ringraziati, come se questo dovesse dare vita ad un loop di “grazie”.

Ancor più incoerente, a parer suo, è la gerarchia che si segue nell’atto di ringraziare. Un po’ come i cerchi formati da un sasso gettato in acqua, essa vede nell’area immediata la gente che si conosce meno (come coloro che ci insigniscono di un premio) e in quella più lontana e quasi dimenticata i nostri cari, coloro che vi sono sempre stati e che meglio di tutti ci conoscono… forse.


A mio parere la capacità di analizzare fino infondo un evento di poca durata a tal punto da dilatarlo nel tempo o nelle pagine, è ciò che segnala grandiosa capacità descrittive e soprattutto comunicative qualora (come in questo caso) l’autore riesca a farci sentire nostre le sue parole. Ognuno di noi si è sicuramente trovato a ringraziare qualcuno, ma senza mai soffermarsi realmente sul semplice significato del gesto e in particolare sul perché lo si rivolge nei confronti di determinate persone.

Per riconoscenza di un gesto d’affetto o d’amore? Magari per il sentimento di gratitudine nei confronti di qualcosa di giusto? O forse per pura abitudine?


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