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Il sentiero dei nidi di ragno

Aggiornamento: 5 lug 2023




Il sentiero di nidi di ragno è un romanzo di Italo Calvino, pubblicato nel 1947 e poi ripubblicato nel 1964 dalla casa editrice Enaudi. Attualmente si può acquistare al prezzo di €12,00.


Questo romanzo racconta la Resistenza partigiana vissuta da un bambino. Lui è l’unico a conoscere il sentiero dove fanno il nido i ragni ed è lì che nasconde la pistola P-38 rubata ad un marinaio tedesco. Dopo essere scappato dal Carruggio in cui vive con la sorella, vaga invano, imbattendosi in situazioni complicate. Mentre tenta di recuperare la sua pistola, che è tutto ciò che gli resta, va alla ricerca di un Grande Amico a cui mostrare il luogo in cui fanno il nido i ragni.


Ai giorni d’oggi sarebbe impensabile che un bambino viva una vita autonoma e prenda parte ad un distaccamento partigiano. Tuttavia la visione di un bambino riesce sicuramente a descrivere in maniera semplice e diretta la realtà della guerra, che molta gente ha realmente vissuto.

Nonostante qualche termine ormai caduto in disuso, la struttura narrativa è perfettamente comprensibile.

Di questo libro ho apprezzato la tematica, la struttura, il punto di vista scelto dall’autore e in particolare nel capitolo IX il pensiero: “C’è che noi, nella storia siamo dalla parte del riscatto, loro dall’altra. L’altra è la parte dei gesti perduti e inutili anche se vincessero, perché non fanno la storia, non servono a liberare ma a ripetere e perpetuare quel furore e quell’odio, finché dopo altri venti o cento o mille anni si tornerebbe così, noi e loro.”

Per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, ci siamo accorti dell’esistenza delle guerre soltanto adesso che la vediamo dal balcone di casa. In ogni guerra il vincitore non vince e tutti sono perdenti. In guerra si perdono vite, serenità e speranza di vivere una vita dignitosa. Alla fine i motivi per i quali si combatte sono del tutto futili, mentre le conseguenze pagate dalla gente sono concrete e gravissime. Chi ha deciso di morire per salvare la libertà, lo ha fatto con consapevolezza e con validi motivi, affinché nessuno vivesse più la guerra. Invece c’è sempre qualcuno disposto a tutto, per sete di prestigio e fama, che infine non verrà mai acclamata se non dai propri pochi simili.

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