L'anno in cui imparai a raccontare storie
- bearagblog
- 18 apr 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 5 apr 2023

"L'anno in cui imparai a raccontare storie" è un romanzo di Lauren Wolk, scrittrice nata negli Stati Uniti nel 1959. È stato pubblicato nel 2018, dalla casa editrice SALANI EDITORE al prezzo di € 14,90.
Annabelle ha una vita tranquilla, quando inaspettatamente arriva in classe una nuova compagna: Betty, che è una bulla, violenta, senza né cuore, né rispetto per il prossimo. Le malefatte di Betty provocano dei gravissimi incidenti, per i quali viene accusato Toby, un vagabondo della contea.
Un giorno uno di questi "incidenti", provocati da Betty, si ritorce contro lei stessa e alla fine lei risulterà essere colpevole e vittima allo stesso tempo.
Il personaggio protagonista è Annabelle, affiancata dal coprotagonista Toby. Annabelle è molto coraggiosa a difendere un vagabondo come lui, quando potrebbe tranquillamente starne fuori.
I temi affrontati sono il bullismo, l'innocenza e l'omertà. Quest'ultima è legata ai primi due: avere il coraggio di parlare a difesa propria o altrui contro il bullismo, non è da tutti e non tutti hanno il coraggio di Annabelle.
La narrazione è esterna al racconto e il suo stile è molto semplice e incalzante.
Questo libro lo definirei intrigante, perché Annabelle deve fare ricorso a quelle che vengono definite "bugie bianche", cioè il mentire a fin di bene. Non so dunque se definirlo semplicemente un bel romanzo oppure un romanzo imperdibile, ma è assolutamente da leggere, sia per l'importante significato civile, sia per la storia raccontata. Tuttavia il finale mi ha un po' delusa, perché dà l'impressione di una chiusura veloce, inopinata e forse non all'altezza della storia.
Nella trama ho detto che Betty alla fine risulta sia colpevole che vittima, di conseguenza secondo me, doveva chiudersi in modo diverso, perché bisogna dare a tutti una seconda possibilità. Dunque il finale potrebbe farmi pensare che l'autrice abbia voluto rappresentare l'imprevedibilità della morte, che come nella vita reale, arriva scombussolando quello che noi pensiamo debba essere il corso naturale della vita: al peccato commesso, per esempio segue una punizione. La morte interrompe tutto in maniera sconcertante. La bellezza di questo libro, sta anche nel modo di raccontare gli avvenimenti senza giri di parole, né figure retoriche, ma utilizzando un linguaggio diretto, che descrive la realtà così com'è.
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