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La linea del traguardo

  • bearagblog
  • 18 apr 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 5 apr 2023



" La linea del traguardo" è un romanzo di Paola Zannoner, scrittrice nata a Grosseto nel 1958. È stato pubblicato dalla casa editrice IL CASTORO, nel 2017 al prezzo di € 14,50.


Questo romanzo racconta la storia di Leo, quindicenne e giovane promessa del calcio. Dopo una partita persa, torna a casa in moto: distratto dalla rabbia della sconfitta, perde il controllo del mezzo e si schianta sul marciapiede.

L'incidente gli procura una lesione spinale a causa della quale non potrà mai più camminare, né giocare a calcio.

La nuova realtà colpisce duramente i genitori del ragazzo: la madre diventa apprensiva e comincia a trattarlo come un bambino bisognoso di attenzioni continue, fino a privarlo di un'intima libertà. Il padre invece, che aveva sognato in lui la realizzazione dei propri sogni, vede la disabilità come un fallimento.

Inizialmente anche Leo si abbatte, ma con l'aiuto del suo allenatore di calcio, Manlio, entra a far parte della squadra di basket dei disabili. Il sostegno maggiore lo riceve invece da una nuova presenza nella sua vita: Viola, una ragazza che lo ha detestato prima dell'incidente e che lui stesso detestava. Il tragico evento porta Viola a decidere di aiutare Leo dandogli ripetizioni scolastiche, ma soprattutto gli fa capire che il parere della gente non ha nessuna importanza e che lui solo può riuscire a valorizzare la sua diversità. I due ragazzi col tempo legano in una profonda amicizia e Leo non si sentirà più "un esiliato".


I personaggi-protagonisti sono Leo e Viola, che probabilmente non avevano mai pensato che si sarebbero potuti conoscere così a fondo "grazie" ad un terribile incidente. Anche Viola è un' atleta, pratica la corsa ad ostacoli.

La situazione di Leo è per entrambi "l'ostacolo" più alto da superare.


Il tema affrontato è la disabilità e la discriminazione nei confronti delle persone che ne sono colpite. Un altro tema importante è lo sport, che quasi sempre è la "medicina" migliore contro la discriminazione, perché dà la speranza al protagonista di superare i brutti momenti di debolezza e fragilità psicologica. Leo dopo tutto, subisce uno shock improvviso nel vedersi diverso dagli altri e come sottolinea lui stesso, si auto-esilia dalla realtà che viveva prima.


Questo romanzo ha uno stile di narrazione semplice e scorrevole. Il narratore è esterno, ma a tratti il racconto procede in prima persona, un po' dal punto di vista di Viola e un po' dal punto di vista di Leo.


Questo romanzo è di meritevole lettura, soprattutto perché la scrittrice utilizza sia un linguaggio tipico adolescenziale sia quello del mondo sportivo, particolarità che lo rende più facilmente comunicativo ai giovani che leggono.

Il vero sportivo scende in campo con la voglia e la presunzione di vincere anche quando si batte contro un avversario più forte; lotta per la vittoria in qualunque condizione, anche quando non è ragionevole sperarci. Il nuovo Leo non si chiude in sé, ma si apre ai nuovi rapporti sociali, tentando di ricominciare da capo e per questo è per me un campione di vita, un esempio da imitare e da seguire.

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